Dipendenza Affettiva: sintomi, cause e come uscirne
“Non posso stare senza di te!” La dipendenza affettiva si sviluppa quando un essere umano non può fare a meno di un altro e dell’amore provato per esso. Ma che cos’è con precisione la dipendenza affettiva? Quali sono i sintomi e le cause, ma soprattutto come è possibile uscirne? Vediamo insieme.
Dipendenza affettiva sintomi
Chi è affettivamente dipendente si comporta esclusivamente in vista della possibile reazione del partner, non è in grado di compiere scelte autonomamente, non dimostra di avere una sua personalità e, in caso di discussioni all’interno della coppia, è incline a lasciarsi maltrattare e sopraffare pur di non perdere il legame. Il dipendente affettivo vive totalmente per un’altra persona, non per amore, ma perché ne ha letteralmente bisogno, e, cercando all’esterno l’appagamento, perde di vista se stesso e il piacere di essere una creatura libera e indipendente.
Questa necessità viscerale dell’affetto della persona amata si traduce in un serie di sensazioni negative come la paura fortissima di essere abbandonati, di perdere una persona o di restare soli, il timore di non essere abbastanza, la gelosia smisurata, fomentata dalla possessività, e l’incapacità di essere se stessi per non essere motivo di delusione. Inoltre, chi prova un legame così forte per un’unica persona, tanto che senza di essa la vita perderebbe di senso, tende a isolarsi, a chiudersi in una vita sociale limitata a due. Se da una parte la sensazione dell’innamoramento risulta inebriante, dall’altra, con il tempo, trascorrere una vita del genere porta a un numero sempre maggiore di momenti di ansia e di depressione dovuti ai naturali cambiamenti all’interno della coppia, segnati da litigi, allontanamenti e pause: bisogna sempre tener conto, infatti, che ogni essere umano è in continua crescita e che, in tutte le cose, ci sono sempre crisi ed evoluzioni. Nonostante non sia ancora stata classificata come patologia, una persona che ha una dipendenza affettiva da un’altra può soffrire moltissimo, proporzionalmente a quanto grande sia la paura di perdere l’oggetto del proprio amore: gli episodi estremi della dipendenza effettiva sono l’autolesionismo e, nei casi peggiori, il suicidio.
Cause della dipendenza affettiva: un ossessione d’amore
Ma chi, solitamente, è incline alla dipendenza affettiva? Non si tratta di persone più fortunate o meno fortunate. All’inizio, il nostro modo di intendere la relazione di coppia deriva da ciò che abbiamo appreso da piccoli, ovvero tendiamo a imitare il comportamento dei nostri genitori: se mia madre ama ansiosamente mio padre e si comporta da succube nei suoi confronti, è probabile che anch’io cerchi per me un partner manipolatore (si è sempre in due a permettere un rapporto di dipendenza affettiva) e faccia di esso il fulcro della mia esistenza, con tutte le ossessioni derivanti dall’affidare la mia felicità a qualcun altro. Se poi, nel corso della vita adulta, si dedica poco tempo alla conoscenza della propria personalità e al ripensare in maniera critica le il proprio vissuto, si arriva a ricercare sempre relazioni e situazioni già conosciute e inconsciamente accettate come normali. Per riassumere, tutte le situazioni di dipendenza affettiva hanno un minimo comune multiplo, ovvero la poca stima di se stessi che spinge a cercare riconoscimenti esterni, in particolare presso la persona amata.
Dipendenza affettiva come uscirne? C’è una cura?
Il cammino verso la liberazione, come per tutte le dipendenze, è fatto di coraggio e resistenza, nonché supportato da una reale motivazione. Ci sono storie di dipendenza affettive che continuano per anni, in quanto comunemente accettate e che non portano nell’immediato a punti di rottura clamorosi. Per questo motivo, bisogna cercare la motivazione, non aspettando di arrivare al punto di non ritorno, ma agendo prima e meditando sulla propria vita. Solo soffermandosi su stessi e comprendendo razionalmente che una vita del genere non può essere considerata tale, è possibile svegliarsi e cominciare a fare veramente qualcosa per liberarsi. Ogni persona ha il suo specifico percorso verso l’autonomia: si può cominciare trascorrendo sempre più tempo da soli o con i famigliari, ma comunque lontani dalla persona amata, facendo un viaggio lontano, o dedicandosi a un’attività impegnativa come distrazione. Spendere più soldi per la cura di se stessi, anziché per il partner, capire che i battibecchi e la disapprovazione degli altri sono elementi naturali del vivere comune, perché “ciascuno ha il suo modo di pensare”, riprendere gradualmente i contatti con amici e conoscenti e trascorrere più tempo in compagnia possono essere azioni concrete che, passo dopo passo, aiutano nel cammino verso l’indipendenza.
L’agire è importante, ma alla base di esso ci deve essere la convinzione sentita che ognuno di noi è responsabile esclusivamente della propria felicità e che è innaturale, nonché assurdo, demandare a qualcun altro il compito di rendere la nostra vita meravigliosa.