Ipermetropia: significato, sintomi e cura, si può guarire?
L’ipermetropia, detto anche ametropia, è un difetto della vista, ovvero una patologia per la quale i raggi di luce che provengono da oggetti particolarmente distanti, non giungono correttamente sulla retina, e quindi l’immagine di ritorno appare sfocata.
Cos’ è l’Ipermetropia e sintomi più comuni
Nei casi in cui il difetto sia lieve, fino all’età di circa quarant’anni è possibile che il difetto si risolva da solo, grazie al processo di ‘accomodazione’. In questo modo la visione apparirà nitida, anche se lo sforzo che fa l’occhio per ottenere questo risultato, porta un costante senso di affaticamento degli occhi.
È bene ricordare come abbiamo già detto sopra, che questo processo di accomodazione, sebbene sia comunque fastidioso, è possibile solo nei casi in cui il difetto sia davvero lieve. Quando questo è più marcato, è necessario rivolgersi ad uno specialista, perché si rischia trascurando il problema di incorrere in una grave forma di presbiopia.
Cause dell’ipermetropia, dai bambini agli adulti
La causa principale dell’ipermetropia, è quando per qualche ragione, i bambini non riescono a superare il problema con il processo accomodativo. Infatti, è risaputo che la maggior parte dei bambini alla nascita, soffre già di una leggera forma ipermetropia, che si compensa totalmente grazie al processo di accomodazione.
Il problema scompare totalmente verso i 6-7 anni, quindi si consiglia di non ricorrere agli occhiali per correggere questo difetto, perché il bambino accomoda molto bene, e anche perché una piccola riserva di ipermetropia infantile serve da protezione contro lo sviluppo futuro della miopia.
Qualora con la crescita il problema non si risolva, il bambino può sviluppare delle forme di strabismo, presenterà occhi arrossati che lacrimano, e avrà con molta probabilità grosse difficoltà a leggere la lavagna e a leggere sui libri.
Per questi motivi, la prima visita oculistica dei bambini deve essere fatta intorno ai 3 anni, e a seguire almeno una ogni 2 anni. In questo modo l’oculista valuterà se si tratta di un difetto fisiologico in fase di regressione, oppure di un difetto non trascurabile, e in questo prescriverà al piccolo il primo paio di lenti.
Altre cause dell’ipermetropia, seppure abbastanza rare, possono essere:
- La riduzione della curvatura della cornea e/o del cristallino
- L’eccessiva distanza tra il cristallino e la cornea
Cura per l’ipermetropia
Una delle prime cose che si chiedono le persone, quando scoprono di essere affetti da ipermetropia, è se esistono delle cure specifiche per risolvere la problematica. Non ci sono delle cure specifiche per tutti i pazienti, e qualsiasi passo deve essere fatto sotto l’egida di uno specialista.
Curare l’ipermetropia non è una procedura standard, infatti varia da paziente a paziente, e tutto deve sempre essere accuratamente valutato da un’oculista, meglio se specializzato in questo genere di patologia (specialmente se siamo di fronte a bambini molto piccoli).
In linea generale però, l’ipermetropia si può correggere attraverso l’utilizzo di lenti positive (occhiali o lenti a contatto). Se l’ipermetropia dopo i 40-45 anni non è migliorata, diventa necessaria la correzione totale, che diviene praticamente obbligatoria dopo i 55 anni circa, quando l’occhio non accomoda quasi più.
Divenendo oramai vera e propria presbiopia, si dovrà fare ricorso a degli occhiali via via sempre più forti per la visione da vicino (anche occhiali multifocali).
E’ anche possibile correggere l’ipermetropia mediante chirurgia refrattiva con laser a eccimeri (PRK e LASIK”). In alcuni casi particolari, si può ricorrere ad altre soluzioni:
- La cheratocoagulazione radiale
- La termocheratoplastica
- L’impianto di lenti intraoculari afachiche
- La sostituzione del cristallino
Si può davvero guarire di ipermetropia?
Una delle domande più frequenti che si pongono coloro che soffrono di questa patologia, è se si può guarire davvero dall’ impermetropia?.
Certo, questa è una domanda che ci si pone di fronte a qualsiasi tipologia di malattia, ma perché questa domanda è più attinente a questo caso? Perché come abbiamo visto sopra, esiste la possibilità di guarigione spontanea.
Certo, abbiamo potuto constatare che, sebbene la possibilità di recuperare ci sia, devono sussistere delle particolari condizioni, ma che comunque pur guarendo apparentemente, non si è immuni da altre complicazioni dovute allo sforzo che fa l’occhio.
Come abbiamo visto, guarire completamente evitando di ricorrere alle operazioni chirurgiche, è davvero possibile, ma serve principalmente di rientrare in un range di età che non superi i 40 anni. Oltre questa età fissata come spartiacque dell’ipermetropia, il problema si può correggere ma non eliminare.
Se si è più giovani del limite di quarant’anni, si può contare sul processo di accomodazione, cosa che l’occhio fa in maniera naturale quando si trova ad affrontate il problema dell’ipermetropia. In automatico esso cercherà di sopperire a suo modo alla difficoltà di focalizzazione, permettendo alla persona di vedere bene come coloro che non soffrono di questa patologia.
Abbiamo visto però che questo lavoro automatico degli occhi, porta ad un naturale affaticamento degli stessi, e risulteranno alla fine della giornata decisamente stanchi, rischiando di dare al soggetto un fastidio notevole. Una sensazione di disagio che è dovuta appunto al processo di accomodazione.
Dunque, qualora si notino sintomi legati all’ipermetropia, è bene rivolgersi subito ad un esperto oculista. Uno che sappia dare le giuste dritte per risolvere il problema, e saperlo gestire, senza rischiare di riportare danni ulteriori agli occhi. È importante evitare che le cose peggiorino, sfociando nella presbiopia. La presbiopia diventa un problema che si può solo correggere con occhiali da vista appositi, che permettono di mettere a fuoco le immagini da vicino. Tale cosa diventa impossibile quando si soffre di presbiopia, e non sarà più possibile leggere senza un paio di occhiali appositi.