AssoBenessere
la pasta fa ingrassare?

La pasta fa ingrassare davvero? Ecco come mangiarla per non prendere peso

La pasta fa davvero ingrassare? Tra “colpevolisti” ed “innocentisti”, ci sono diverse opinioni e false credenze su quanto sia o meno calorica un piatto di pasta. Noi italiani non possiamo proprio fare a meno di consumare un buon piatto di spaghetti, di fettuccine o di mezze maniche, etc. etc. La pasta è il piatto emblema della dieta mediterranea: con il passare del tempo e con l’evoluzione dei gusti, ha conquistato l’errata fama di alimento “calorico”, quasi da evitare a tavola.

Un eccesso di carboidrati e di calorie determina un incremento delle riserve lipidiche e, in generale, del peso corporeo.  Ma è effettivamente vero che consumare un piatto di pasta al giorno fa ingrassare? Questa affermazione sembra essere stata smentita da uno studio pubblicato da un gruppo di scienziati canadesi.

Quante calorie si contano in un piatto di pasta?

Quanto è calorico consumare un buon piatto di pasta? 70-80 grammi di pasta (senza condimento) apporta circa 300-350 calorie e zero grassi. Un toccasana per mantenersi in forma in modo sano ed equilibrato, senza eccedere nel consumo di carboidrati.

A incidere negativamente sull’apporto calorico di un piatto di pasta è il condimento che si aggiunge alla pasta per deliziare il palato. Tutti i nutrizionisti sono concordi sul fatto che la pasta può essere consumata anche tutti i giorni, a pranzo o a cena, ma è necessario non eccedere i 100 grammi e, soprattutto, occorre prestare attenzione al condimento.

Sì ad un buon piatto di pasta condito con verdure lesse, patate e pomodoro fresco e basilico insaporito con mezzo cucchiaino di olio extra vergine d’oliva crudo e mai cotto.

100 grammi di pasta condita con pomodoro e basilico fresco insaporito con un filo di olio extra vergine d’oliva apportano circa 449 calorie ed il numero di carboidrati è di circa 25 grammi, i quali vengono assimilati dal nostro organismo in modo veloce.

La pasta fa ingrassare? Contiene grassi?

La pasta conta circa l’80% di carboidrati, il 10-15% di protidi, ma non contiene grassi. Quindi, anche se si vuole dimagrire, un buon piatto di pasta non è mai da evitare a tavola. L’importante è prestare la massima attenzione al condimento.

Ottima è la pasta condita con verdure lesse che conta appena 432 calorie; la pasta al pesto è un toccasana, ma solo ed esclusivamente se il pesto viene cucinato da noi e non acquistato industrialmente.

Il pesto deve essere preparato con foglie di basilico e pinoli e un filo d’olio da crudo, mai aggiungere parmigiano. Un buon piatto di trofie condite alla ligure con pesto, patate e fagiolini apporta al nostro organismo circa 500 calorie (ogni 100 grammi).

Anche la tanto “incriminata” pasta e patate (condita senza l’aggiunta di formaggio e di cubetti di pancetta) conta circa 490 calorie ogni 90 grammi.

Pasta: Quali condimenti evitare?

Chiarito il fatto che la pasta non fa ingrassare (se non si superano i 100 grammi al giorno), bisogna prestare la massima attenzione al condimento, che invece potrebbe darvi problemi di linea. Da EVITARE questi primi piatti di pasta:

  • Bucatini all’amatriciana
  • Spaghetti alla puttanesca
  • Cannelloni di carne
  • Spaghetti alle vongole
  • Cannelloni ricotta e spinaci
  • Pasta al tonno
  • Spaghetti allo scoglio
  • Fettuccine al salmone
  • Pasta alla carbonara
  • Spaghetti cacio e pepe
  • Frittata di maccheroni
  • Spaghetti con ragù alla bolognese
  • Tagliatelle ai funghi porcini Tagliatelle ai funghi porcini
  • Lasagne alla bolognese
  • Tagliatelle al ragù
  • Linguine all’astice
  • Penne alla vodka
  • Tagliolini al salmone
  • Penne all’arrabbiata
  • Spaghetti al baffo
  • Pasta al forno con besciamella
  • Tagliolini alla bottarga
  • Orecchiette alle cime di rapa
  • Passatelli in brodo con parmigiano
  • Pizzoccheri della valtellina
  • Tortellini alla panna Tortellini alla panna
  • Pasta al burro e parmigiano
  • Ravioli ricotta e spinaci
  • Tortellini in brodo.

La pasta non fa ingrassare: protagonista della dieta mediterranea e della dieta dei sportivi

Spesso e volentieri quando iniziamo una dieta “fai-da-te”, l’errore più comune è eliminare la pasta, il pane e tutti i carboidrati, prediligendo i regimi alimentari proteici e low carb.

Si tratta di un errore comune: eliminare un buon piatto di pasta equivale a privare di una importante fonte di energia il nostro organismo. Alla base della piramide alimentare, la pasta è il piatto principe della dieta mediterranea.

Per evitare di ingrassare e di incrementare il peso corporeo è necessario rispettare le quantità indicate: in ogni caso occorre apportare una giusta quota di energia per il buon mantenimento delle funzioni fisiologiche e metaboliche.

Privare il nostro organismo dell’apporto dei carboidrati è scorretto. Si rischia un effetto contrario a quanto auspicato: un netto rallentamento delle funzioni metaboliche.

Non bisogna dimenticare che anche i grandi sportivi e chi pratica molto movimento fisico includono nel proprio regime alimentare un buon piatto di pasta condito semplicemente con verdure lesse.

Infatti, i carboidrati contenuti in un buon piatto di pasta, rappresentano il substrato che consente di assimilare il glucosio, la molecola che apporta energia all’organismo umano in vista di un importante sforzo fisico. I carboidrati sono facilmente assimilati dal nostro organismo, le uniche persone che devono prestare attenzione al consumo di pasta sono i diabetici e chi soffre d’iperglicemia.

Conclusioni, meglio la pasta integrale o bianca?

Un’ultimissima considerazione da fare riguarda il fatto se si deve preferire la pasta integrale o quella bianca? I nutrizionisti sono concordi con il consigliare il consumo di un buon piatto di pasta integrale o di farina di kamut, che apportano una quota di proteine di circa il 15%. In questo modo il buon equilibrio dietetico e calorico è assicurato.

Aiutaci e condividi!